Ottimizzazione immagini: una breve guida

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In ambito SEO, spesso si sottovaluta l’importanza dell’ottimizzazione delle immagini, una pratica che influisce significativamente sia sulle performance del sito web che sulla visibilità nei motori di ricerca: esse non solo migliorano l’attrattiva visiva e l’engagement degli utenti, ma rappresentano anche una parte rilevante del peso complessivo delle pagine web, con un impatto diretto sui tempi di caricamento.

Google e altri motori di ricerca hanno sviluppato algoritmi avanzati per l’indicizzazione delle immagini, trattandole separatamente rispetto ai contenuti testuali: un’adeguata ottimizzazione delle immagini consente di migliorare la velocità del sito e di potenziare la visibilità nei risultati di ricerca. .

Come i motori di ricerca indicizzano e comprendono le immagini

I motori di ricerca, come Google, adottano processi avanzati per indicizzare e comprendere le immagini presenti nelle pagine web. Quando una pagina viene sottoposta a scansione, i motori di ricerca esaminano i contenuti visuali e ne estraggono dati rilevanti, come metadati e nomi dei file. Fattori come il testo circostante, il nome del file dell’immagine, il testo alternativo (alt text), le didascalie e il contenuto della pagina forniscono contesto e aiutano i motori di ricerca a interpretare il contenuto visivo.

Inoltre, tecnologie di riconoscimento delle immagini, come il machine learning, vengono impiegate per analizzare e identificare gli elementi presenti nelle immagini stesse, in modo da permettere di migliorare l’accuratezza dei risultati visivi nelle SERP.

Che cos’è la SEO per immagini?

Molto banalmente, l’ottimizzazione delle immagini per i motori di ricerca è un insieme di tecniche finalizzate ad aumentare la visibilità delle immagini nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca. Questo processo si basa sulla comprensione di come i motori di ricerca indicizzano, interpretano e classificano le immagini. Tra le strategie più rilevanti vi è la compressione delle immagini per ridurre i tempi di caricamento, l’uso di immagini responsive per vari dispositivi e l’implementazione del caricamento differito.

Altro elemento importante è l’aggiunta di testo alternativo pertinente che migliori l’esperienza utente e offra informazioni aggiuntive ai motori di ricerca. L’uso di nomi di file descrittivi e dati strutturati per le immagini facilita ulteriormente la comprensione del contenuto visivo.

Scegliere il formato di immagine giusto

I formati supportati dai motori di ricerca più comuni includono JPEG, PNG, WebP, GIF, SVG e BMP.

Il formato JPEG, caratterizzato da una compressione lossy, è ideale per ridurre le dimensioni dei file mantenendo al contempo una qualità accettabile. Il PNG, con la sua compressione lossless, è preferibile per immagini che necessitano di alta qualità e trasparenza. Il WebP, sviluppato da Google, permette di ottenere file di dimensioni ridotte con qualità comparabile, ed è supportato dalla maggior parte dei browser moderni. I formati GIF e SVG sono utili rispettivamente per animazioni semplici e loghi scalabili senza perdita di qualità.

Scegliere il formato corretto in funzione delle esigenze specifiche del contenuto visivo non solo migliora i tempi di caricamento, ma ottimizza anche la resa delle immagini su vari dispositivi, contribuendo a un’esperienza utente ottimale e, quindi, a un miglior posizionamento nelle SERP.

Come la compressione influenza la qualità dell’immagine e i tempi di caricamento

Attraverso la compressione, è possibile ridurre significativamente le dimensioni dei file immagine, rendendo più veloce il caricamento delle pagine.

Esistono due tipi principali di compressione: lossy e lossless. La compressione lossy elimina alcuni dati dall’immagine, riducendone la qualità ma anche la dimensione del file; è perfetta per contenuti dove la massima qualità non è essenziale; la compressione lossless, invece, preserva tutti i dati dell’immagine, mantenendo la qualità originale ma con una riduzione minore delle dimensioni del file.

È possibile utilizzare alcuni strumenti online, anche gratuiti, per effettuare la compressione: utilizzando algoritmi sofisticati per rimuovere i dati non necessari, si riesce a migliorare ulteriormente la velocità di caricamento senza compromettere l’aspetto visivo.

Ottimizzare i nomi dei file delle immagini

Un nome di file descrittivo e ricco di parole chiave potrebbe permettere ai motori di ricerca di comprendere meglio il contenuto dell’immagine. Evitare nomi generici come “IMG_1234” e preferire invece descrizioni dettagliate, come “vista-panoramica-montagne-al-tramonto.jpg“, può fare una significativa differenza nel posizionamento delle immagini.

Google e altri motori di ricerca considerano i nomi dei file un segnale importante: essi contribuiscono a creare un contesto più chiaro per l’immagine e per la pagina in cui è inserita. Un nome ben scelto può migliorare la rilevanza dell’immagine rispetto alle query di ricerca degli utenti, aumentando le probabilità che venga mostrata nei risultati visivi.

Infine, l’adozione di una convenzione di denominazione coerente per tutte le immagini facilita l’organizzazione del contenuto e rende più efficiente la gestione delle risorse visive.

Scrivere Alt Text SEO Friendly

Il testo alternativo aiuta i motori di ricerca a comprendere il contenuto delle immagini, migliorando così l’accessibilità e la rilevanza nelle ricerche visive. Un alt text efficace dovrebbe essere descrittivo e conciso, includendo parole chiave pertinenti senza risultare forzato.

Una buona formulazione del testo alternativo non solo assicura che le immagini siano interpretate correttamente dai motori di ricerca, ma migliora anche l’accessibilità per gli utenti con disabilità visive, che utilizzano lettori di schermo per navigare il web. Ad esempio, invece di un generico “immagine del prodotto“, un testo come “scarpe da corsa nere in tessuto traspirante” fornisce una descrizione dettagliata e keyword-rich.

Inoltre, i testi alternativi rappresentano un’opportunità per migliorare l’engagement degli utenti nelle ricerche visive, aumentando le probabilità che le immagini vengano cliccate.

Definire le dimensioni e rendere le immagini mobile-friendly

Specificare le dimensioni delle immagini nei tag HTML aiuta a prevenire il Cumulative Layout Shift (CLS), riducendo i salti di pagina durante il caricamento e migliorando le Core Web Vitals.

L’utilizzo degli attributi srcset e sizes e della proprietà CSS width: 100%; height: auto; consente di adattare le immagini alle dimensioni variabili dei dispositivi mobili, ottimizzando il caricamento in base alla risoluzione dello schermo. Questo approccio riduce il consumo di banda, specialmente su connessioni lente, e offre un caricamento delle immagini più efficiente.

Sfruttare le immagini per la SEO: dal Lazy Loading alle CDN

Le tecniche avanzate per il caricamento delle immagini ottimizzate possono migliorare la velocità, la visibilità e la rilevanza del sito web. Il lazy loading carica le immagini solo quando diventano visibili nel viewport dell’utente, riducendo i tempi di caricamento iniziali e migliorando l’esperienza utente.

Includere immagini nella sitemap aumenta la probabilità che i motori di ricerca le indicizzino, migliorando così la visibilità nelle SERP. L’aggiunta delle immagini ai dati strutturati tramite schema markup permette ai motori di ricerca di comprendere meglio il contenuto delle pagine. In questo modo si può incrementare l’engagement e il tasso di clic, migliorando ulteriormente la performance SEO complessiva del sito.

Le CDN sono reti di server distribuiti globalmente che ospitano i contenuti del sito, permettendo di servire le immagini dal server più vicino all’utente. Questo riduce significativamente i tempi di caricamento e ottimizza l’esperienza utente.

Oltre al PageSpeed, le CDN offrono capacità di trasformazione e ottimizzazione delle immagini, convertendole automaticamente in formati più efficienti, a seconda del browser utilizzato.

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